Da sempre le montagne extraeuropee hanno attirato alpinisti di ogni nazione al punto che chi ambiva a fare della passione per le vette il proprio lavoro poteva avere un vantaggio a presentare nel curricula una o più salite in Himalaya, nelle Ande o in altre montagne che non fossero le casalinghe Alpi o gli italici Appennini o qualche altra catena montuosa europea. Dopo il ritorno a casa, il tempo di riprendere il vivere quotidiano ed ecco la pubblicazione del racconto di quell'avventur...
Quello che volevo scrivere con un lungo giro di parole, lo dicoin breve: personalmente non ho nulla contro le relazioni delle ascensioni in terra straniera, ma mi chiedo se in una nazione come l'Italia, con tutte le montagne che ha sul proprio territorio, è possibile che non ci sia più nulla, alpinisticamente parlando, da raccontare? Possibile che a parte la compilazione delle utilissime guide escursionistiche o alpinistiche, non ci sia più nulla da scrivere? Ma tutte le persone che frequentano le nostre valli alpine non hanno nulla da raccontare una volta tornati a casa, e durante le loro gite in quota non succede mai nulla? Non vivono più quelle emozioni, quelle esperienze uniche che ogni fine settimana impongono a migliaia di loro di caricarsi in spalla zaini più o meno pesanti ed avventurarsi verso vette e colli?
A contrastare questi miei pensieri ho trovato tre volumi di cui due sono editi da Monterosa Edizioni e il terzo da La Terza. Sono libri recenti che raccontano di avventure fuori porta in luoghi dove possiamo andare anche noi, magari a trascorrere un fine settimana, luoghi che ci fanno sognare e riscoprire una vita che ormai è relegata nei ricordi di pochi anziani, giusto per tornare a casa più ricchi di quando ne siamo usciti. E' per questo che mi sono piaciuti tanto.
Il volume è un interessante mix passato e presente, che riporta alla giusta notorietà un personaggio e un sentiero che si erano persi nell'oblio del tempo.
Anche il secondo volume riguarda la Val Grande: si tratta di Cicogna ultima Thule. In cammino dal Lago Maggiore alla Val Grande di Fabio Copiatti edito nel 2020 da MonteRosa edizioni. Anche questo libro descrive un lontano passato inframezzato ai passi di un cammino volto alla riscoperta di una zona che forse è un po' defilata rispetto ai percorsi principali della Val Grande. Il testo è corredado da vecchie fotografie le cui interessanti didascalie sono raccolte nelle ultime pagine.
Mi è piaciuto in particolare perchè di solito quando si parla di escursioni nella prima area Wilderness d'Italia si intendono itinerari situati proprio all'interno del parco. Questo invece descrive come arrivarci a piedi, partendo da Suna, sulla riva del lago Maggiore fino a Cicogna lungo antichi sentieri e tratti di strada, alla scoperta dei paesini che fanno da corona all'ingresso più famoso del parco. Si riscoprono luoghi e sentieri che una volta erano percorsi abitualmente per recarsi da un paese all'altro. Vengono descritti aneddoti e pagine di storia che grazie all'autore continueranno a vivere nella memoria. E' un libro utilissino non solo come guida ma anche per conoscere le tradizioni e la storia di una zona che forse viene un po' trascurata a favore del più vicino e famoso parco.