martedì 28 gennaio 2020

342 ore sulle Grandes Jorasses

Grandes Jorasses 1971: storia di un dramma


Iniziando a scrivere questo articolo, mi sono resa conto di quanto tempo è passato da quell'ormai lontanissimo 1971: 48 anni, e nonostante tutto questo tempo, la vicenda narrata in questo libro è una delle più avvincenti e tragiche che abbia mai letto. 
1971 dunque, il mese era febbraio e il giorno l'11. René Desmaison e Serge Gousseault partono per fare la  prima direttissima invernale alla Punta Walker delle Grandes Jorasses. Nonostante il ghiaccio che ricopre la roccia, che aumenta notevolmente la difficoltà della scalata, l'ascensione procede senza intoppi. Il 14 febbraio, il tempo cambia e inizia a nevicare. Il giorno dopo i due alpinisti sono ancora a 300 m dalla punta, hanno pochi viveri, una corda che si è rotta in seguito ad una caduta di sassi, hanno solo più tre chiodi da ghiaccio e continua a nevicare. Il 16 sono avanzati di 50 metri quando la radio viene messa fuori uso a causa di una scarica di neve. Il 17 Serge dimostra i primi segni di stanchezza, che peggiorano con il passare del tempo. E' impossibile tornare indietro. L'unica via di salvezza e continuare la salita, a tutti i costi. 

Intanto a valle Simone, la moglie di René inizia a preoccuparsi, riesce ad ottenere che un elicottero della Gendarmerie Haute Montagne Française effettui un volo di ricognizione sulla parete. Dall'elicottero in volo sopra in rifugio Boccalatte, probabile punto di transito in caso di rientro dei due alpinisti, non si vedono  tracce, quindi René e Serge sono ancora in parete, presto individuati a cento metri dalla cima.  Un'incomprensione dà inizio al dramma: l'elicottero è molto vicino e René non ritiene necessario lanciare la richiesta di aiuto convenzionale in montagna, (un segnale ripetuto sei volte in un minuto, in questo caso un braccio che si alza) perché è certo che l'equipaggio riesca a capire che sono in difficoltà. Il pilota li vede fermi, ma la mancanza della richiesta di aiuto lo tranquillizza, sa che sono alpinisti in gamba e se ne va. Al rientro il pilota dirà che li ha visti bene, a cento metri dalla vetta: ma René e Serge ormai sono in parete da 10 giorni, ormai con pochi viveri.  Serge sta sempre peggio, René riesce a sopravvivere grazia alla propria tempra eccezionale. Devono passare ancora 4 giorni, eterni, duri, fatti di speranze e di delusioni, giorni fatti di morte, quella di Serge avvenuta il 22 febbraio, prima che i soccorsi, dopo vari tentativi, riescano a portare a valle i due alpinisti, 342 ore dopo essere partiti per le Grandes Jorasses.
Finisco qui. Lo sgomento mi prende per l'ennesima volta rileggendo  questo libro.  Lo sgomento  è per la morte di Serge ma sento anche il sollievo e l'ammirazione per René: sollievo per il suo salvataggio, ammirazione perché con forte determinazione, è riuscito a completare la via il 16 gennaio 1973 in cordata con il nostro Giorgio Bertone.

La prima edizione in italiano di questo libro risale al 1973 per i tipi della casa editrice Dall'Oglio, che l'ha inserito tra i primi volumi della celebre collana Exploit,  ma ne esiste una più recente  del 2014 edita a cura del Corriere della Sera. Tra le due ce n'è un'altra del 2007 della Corbaccio che nel frattempo ha acquistato i diritti sulla collana Exploit e ce l'ha inserito come ristampa.