venerdì 27 dicembre 2019

per monti e panorami

Alternativa alla neve.


Siamo in inverno e si sono riempite le piste delle stazioni sciistiche, mentre altri hanno optato di raggiungere vette e colli  con le pelli di foca o muniti di ciaspole. Non a tutti, però, piace la neve è quindi la cerchia delle probabili gite in montagna si restringe: in alto non si può andare proprio perchè è facile trovare la bianca e fredda coltre. Allora si cercano escursioni in zone a quota più bassa, magari ignorate nei mesi estivi per via delle temperature alte, magari in zone che solitamente non consideriamo propriamente alpine. Se ci aggiungiamo anche un bel panorama, allora la gita diventa un'esperienza da non perdere.
In questo caso un  libro che vi può servire è : Andar per monti e panorami del Lago Maggiore, di Tullio Bagnati e Giancarlo Martini, n. 7 della collana Guide, edito a Verbania da Tararà nel 2008, e  vi potete trovare 120 itinerari con bellissimi scorci panoramici sul Lago Maggiore. Ci sono gite facili, a bassa quota e per questo fattibili in periodo invernale, come quelle della cima del Falò, o del Sass dal Pizz situate nel Vergante, oppure il giro del forte di Orino nelle prealpi Varesine. Tra i primi ed il secondo c'è un'ampia scelta a seconda della stagione: Montorfano,  Val Grande, locarnese, Sassariente, per poi scendere sulla  sponda lombarda del lago con Sopraceneri, Gambarogno e via via fino ad arrivare ai Pizzoni di Laveno, posti poco a nord ovest di Varese. La descrizione degli itinerari è molto ben fatta e per ognuno di essi ci sono tutti i dati che servono per intraprendere in sicurezza l'escursione. In alcuni riquadri possiamo trovare degli approfondimenti che aiutano a capire qualcosa di più sulla zona attraversata durante la nostra gita. Gli itinerari sono raggruppati in 14 zone ognuna delle quali è ben spiegata all'inizio  di ciascun gruppo.  Se andare in montagna è un'emozione, percorrendo gli itinerari descritti in questo volume, di emozioni ne vivremo parecchie. 
Un piccolo mistero aleggia attorno a questo volume. Cercando si internet abbiamo trovato un'altra edizione di questo libro con la foto di copertina differente ed il sottotitolo che recita "140 itinerari sospesi tra lago e monti". E' stato presentato presso la sezione del CAI di Verbania il 17 marzo 2008 durante l'iniziativa "Caffè in vetta".  Non abbiamo trovato altre tracce di questa edizione, nemmeno nel sito di Tararà. La data di fine stampa della nostra copia, quella dei 120 itinerari per intenderci, è aprile 2008. Magari si tratta di un'edizione anomala: tra la prima e la seconda  il numero degli itinerari invece di aumentare, come solitamente avviene, è diminuito, ed è stata fatta una presentazione della prima edizione un paio di settimane prime dell'uscita della seconda, ma anche questo è molto strano. 
Lancio dunque  una caccia al tesoro: "la ricerca dell'edizione perduta". Chissà che qualcuno la trovi: il premio sono 20 itinerari in più. Intanto buone gite a tutti.

venerdì 20 dicembre 2019

Eiger: L'Orco delle Alpi


Eiger, ovvero L'Orco.


Alcuni dei libri che riguardano questa montagna hanno dei titoli inquietanti: Eiger la morte arrampica accanto, Arrampicarsi all'inferno, Scalata senza fine: il muro della morte, Il prigioniero dell'Eiger : parete nord, agosto 1957 : la verità : Claudio Corti racconta un'odissea lunga cinquant'anni. L'ultimo in ordine di edizione è L'ossessione dell'Eiger di John Harling Jr. edito da AlpineStudio nell'agosto del 2019, titolo già inserito al n. 98 della collezione  "I licheni" della Vivalda CDA nel 2008. 
John Harlig Jr. è il figlio di quel John Harlig morto nel 1966 precipitando durante il tentativo di portare a termine la prima direttissima invernale alla famigerata parete Nord dell'Eiger. 
Nella prima parte di questo libro troviamo pagine di alpinismo scritte "dall'altra parte" quella di chi sta a casa ad aspettare con ansia il ritorno di chi vive la montagna da protagonista. E' anche la storia di un ragazzino di nove anni che attende il ritorno del papà per realizzare le avventure progettate insieme,  come fanno tutti i  bambini di quell'età. Sogni che la tragedia sulla Nord dell'Eiger si è portata via, lasciando dietro sè fantasmi e paure e un bimbo che  promette alla sua mamma di non diventare mai un alpinista. Via via che gli anni passano a poco a poco, la passione per la montagna prende il sopravvento, e John Jr. non riesce a mantenere la promessa. Inizia a scalare montagne in tutto il mondo,  diventando un grande scalatore  moralmente diviso in due: l'Eiger diventa un'idea fissa, ma John sa che, per mantenere fede alla parola data anni prima, deve tenersi lontano dalla sua famigerata parete. Inizia un rapporto di amore/odio con questa montagna: vorrebbe salirla, ma il ricordo della morte del padre lo frena. Finchè si rende conto che per poter vincere questa paura, e con essa anche i propri fantasmi deve scalarla, e ci riuscirà ...

Con la Parete Nord delle Grandes Jorasses  e la Parete Nord del Cervino, questa parete ha per anni turbato i sonni di alpinisti di tutto il mondo che le consideravano a ragione " uno degli ultimi tre grandi problemi delle Alpi" a causa delle particolari condizioni climatiche, delle difficoltà di salita e della lunghezza. Volendo si possono trovare alcuni titoli che esaminano queste tre montagne proprio sotto questo aspetto.
E' un libro che "acchiappa",  da leggere sul divano intanto che fuori piove o nevica. Sono 316 pagine molto ben scritte che forse invoglieranno qualcuno a percorrere l'Eiger Trail, il bellissimo sentiero escursionistico che corre alla base della parete partendo dalla Kleine Scheidegg fino a Grindelwald: un poco lungo se percorso nella sua interezza, ma certamente più alla partata di tutti  di quanto lo è la salita sulla Parete Nord. 
 

venerdì 6 dicembre 2019

Scialpinismo in Valdossola : una guida... tre guide

Sci alpinismo in Val d'Ossola, Loris Bonavia e Previdoli Mauro, Domodossola: Libreria Grossi






Un compagno di tante gite: così mi piace pensare di questa guida entrata a far parte dei classici dello scialpinismo.  Credo non ci sia scialpinista nel nord Italia che non l'abbia consultata almeno una volta per organizzare una gita. Tre sono state le edizioni di questa guida: nel 1980, nel 1993 e nel 2001 sempre con lo stesso editore. Nel corso del tempo non c’è stata una grande variazione nella descrizione degli itinerari e nemmeno nelle preziose fotografie che riportano il tracciato di salita e, a volte, anche di discesa. L’unico cambiamento avvenuto nel tempo, peraltro molto importante, è quello della quantità delle gite descritte che dai 65 itinerari iniziali sono diventate  82 della seconda edizione per arrivare ai 94 descritti nell’ultima. Il che è una dimostrazione che, nonostante le montagne siano immutabili nel tempo, c’è sempre qualcosa di nuovo da descrivere. Il libro è un classico dello scialpinismo, che riguarda una zona dove questo sport è nato. Vi sono descritte gite di ogni difficoltà e di ogni lunghezza a un tiro di schioppo dalle grandi città come Milano e Torino, e a un tiro di pistola da altri centri abitati più piccoli, come Varese e Novara. Ci mettiamo anche la Valsesia? Certo perché da Varallo al Sempione ci sono circa 100 km, e già intorno al passo possiamo trovare 27 gite per ogni gusto, senza contare che le valli Anzasca, Antrona, e Bognanco, un poco più vicine, ce ne offrono altre 10. E se non ci bastano queste ci rimane la Val Formazza che ci offre altre 24 gite, poi c'è la Val Vigezzo con altre mete. Se poi in primavera abbiamo la fortuna di avere qualche giorno di ferie, e se sono 6 è meglio, possiamo impegnarci a fare la Haute Route delle Alpi Ossolane: si parte dal passo del Sempione e con un'infinità di sali-scendi si arriva a Riale dopo 4078 m di salita e 4263 m di discesa. 
Nonostante siano passati quasi 40 anni dalla prima edizione, questa, nelle sue tre edizioni,  è una delle guide di scialpinismo più richieste. 

Della stessa zona c'è un'altra guida dal titolo "Scialpinismo in Ossola" con autore Loris Bonavia editore Grossi. In questa guida le gite sono ulteriormente salite a 102.

Il 17 dicembre abbiamo ricevuto direttamente da Blu Edizioni, la notizia di una nuova edizione curata da loro. Il titolo è Ossola skialp con autori Paolo Sertori e Simone Antonietti. Dall'indice apprendiamo che la descrizione delle gite è scesa a 61 più due traversat. Sul sito dell'editore è possibile vedere un'anteprima delle prime pagine e della descrizione di alcune gite nella zona del Passo del Sempione. L'edizione presenta una serie di nuove accattivanti fotografie. Vi diremo di più non appena compreremo il libro.
 

Un manuale per gite più sicure sulla neve.

Lo so che avevo scritto che questo appuntamento sarebbe stato quindicinnale,  ma continua a nevicare, il che lascia ben sperare in un  inizio anticipato della stagione invernale, quindi recuperiamo sci, pelli di foca e ciaspole, e non appena ci sarà un po' di Un manuale ...primmasole diamo il via a nuove avventure sulla neve.
Prima di iniziare una qualsiasi gita, stiamo però attenti alle condizioni del manto nevoso: in alto ne è venuta veramente tanta ed il terreno non era ancora gelato, quindi c'è un alto pericolo di caduta valanghe.
Una delle ultime guide di nivologia che ho catalogato in biblioteca è Neve : compendio di nivologia : formazione ed evoluzione della neve : ambiente e dinamica delle valanghe : prevenzione e soccorso, di Renato Cresta edito a Ozegna da Mulatero nel 2013 dove potrete trovare tutto ciò che vi può servire per portare a temine in sicurezza una gita.


Renato Cresta, classe 1936, è considerato uno dei massimi esperti di neve e valanghe a livello mondiale. Fu uno dei primi a suggerire di usare l'esplosivo per fare cadere le grandi quantità di neve che minacciavano strade, centri abitati, e piste da sci e renderli sicuri. La sua vita è stata totalmente dedicata alla montagna non solo in veste di appassionato ma anche come lavoratore in quanto è stato ufficiale degli Alpini, Maestro di sci alpino e di fondo, Guida escursionistica, membro del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e consigliere del Servizio Valanghe Italiano. E' stato allievo di André Roch, anche lui esperto conoscitore del manto nevoso, che una volta gli confidò di essere stato travolto da una valanga "che non sapeva che lui fosse un esperto". Questo per indicare che non si è mai finito di conoscere la neve, e che, come mi dissero gli istruttori di scialpinismo del CAI Varallo, "La valanga scende dove è sempre scesa, dove non è mai scesa e dove non scenderà mai più". Un invito alla massima prudenza, quindi, perchè l'importante è sì divertirsi ma ancora più  importante è tornare a casa per preparare la gita da fare la successiva domenica: la montagna sarà ancora lì ad aspettarci. E se vi annoiate perché non ci sono le condizioni per fare una gita, potete impegare qualche ora a leggere questo libro. Ricordo ancora una cosa: ARTVA, pala, sonda non sono solo l'indispensabile dotazione degli scialpinisti, ma anche di chi usa le ciaspole, perchè il rischio è lo stesso.

Parliamo un po di questo manuale. Manca un indice con il titolo dei capitoli per arrivare velocemente all’argomento desiderato, ma ogni capitolo ha un indice per trovare il paragrafo che interessa. In tutto sono 20 capitoli più due appendici la prima delle quali è un utilissimo glossario e la seconda riguarda il calcolo della pendenza del pendio.

Partendo da una ricerca sugli scialpinisti che esamina in generale, fasce di età, sesso, capacità e quant’altro riguarda il mondo di chi va con le pelli, iniziano i capitoli che riguardano la nivologia spaziando dalla formazione della neve e del manto nevoso, la sua evoluzione e le sue proprietà, fino ad arrivare alle cause del distacco delle valanghe le loro caratteristiche, l'attenta preparazione di una gita, e il soccorso in caso di travolgimento. Vengono anche analizzati i vari mezzi di ricerca dei travolti. È un libro a 360° sull’ambiente montano invernale e su come affrontarlo con la massima sicurezza possibile.


 .....E ricordatevi: la valanga non sa che voi siete esperti........

giovedì 5 dicembre 2019

Camminate autunnali e non solo...

Camminate autunnali e non solo.


Ciao a tutti,




ormai siamo alle soglie dell'inverno con giornate corte, con la prima neve, il primo ghiaccio al suolo. Specialmente la sera, a volte non si ha tanta voglia di uscire di casa ed allora perchè non trascorrere qualche ora in compagnia di un buon libro? Vorremmo iniziare a proporvi, a cadenza quindicinnale, alcuni titoli di libri che potrete trovare sui nostri scaffali. Potranno esservi utili per organizzare le gite future siano esse di escursionismo o scialpinismo o arrampicata, ma non saranno solo giude, ma anche biografie, gialli, romanzi ecc... Magari vi aiuteremo a scoprire qualche nuovo angolo delle nostre Alpi o di chissà dove. Insomma noi ci proviamo, poi starà a voi farci capire se vi è utile oppure no.


Allora cominciamo con una guida che ci svelerà un aspetto particolare che la Valle d'Aosta ha in comune con il Vallese e la Val Venosta. Stiamo parlando di quei canali di irrigazione, i più antichi dei quali da più di mezzo millennio trasportano la preziosa acqua dei ghiacciai fino ai campi coltivati ed ai pascoli di fondovalle. Se in Vallese si chiamano suonen o bisses e in val Venosta sono i waale, nella Valleé si chiamano Ru e possono essere lunghi anche diversi km. La loro caratteristica principale è il poco dislivello che comportano, alcuni attraversano tratti vertiginosi, altri hanno un percorso più tranquillo. Nella guida che vi proponiamo dal titolo "Passeggiando lungo i Ru: 30 passeggiate a contatto della natura in Valle d'Aosta" con autori P. Barrel, A. Bovio, F. Dalle, edito da Martini Multrimedia Editore nel 2008, sono descritti appunto 30 itinerari che percorrono i sentieri che costeggiano questi canali. Sono descritte tutte le caratteristiche che servono per orientarsi nella scelta: lunghezza del percorso sia in km che in ore di cammino, esposizione, dislivello e periodo consigliato per l'escursione. Inoltre alcuni riquadri approfondiscono aspetti naturalistici e storici della zona attraversata dal Ru. Il più vicino a noi si trova in valle di Gressoney : Ru de Gattlinery con 10 m di dislivello per 1 ora di cammino, mentre in valle d'Ayas ci sono il Ru d'Arlaz disl. 174 m e 3,30 ore e il Ru Courtaud con 389 m di disl. e 2,20 di cammino. Tutto sommato la consultazione di questa guida può aiutare a trascorrere una piacevole giornata all'aria aperta, camminando senza fare molta fatica alla scoperta di un mondo particolare, che finora è stato conosciuto da pochi.