martedì 8 novembre 2022

vita da pastori

 Uno dei suoni più belli da sentire in montagna è quello dei campanacci di vacche,  delle capre e degli altri animali che ogni anno lasciano la pianura per salire a passare l'estate in quota. La loro ritmica cadenza segnala che gli alpeggi della zona sono ancora vissuti e che tra quelle mura in sasso, tra quei pascoli più o meno scoscesi si vive ancora secondo dei ritmi che nel corso dei decenni sono cambiati ben poco. A volte i pastori sono invidiati da noi cittadini per quel senso di libertà che solitamente associamo al loro tipo di vita: una vita libera soprattutto da orari di lavoro, a contatto con la montagna e mai soggiogata dai ritmi della frenesia imposti dal  perenne correre verso il nulla di chi vive in città. Ma spesso in  questa invidia ci dimentichiamo che quel senso di libertà è molto aleatorio e se vediamo il pastore che sorveglia attentamente il suo gregge apparentemente senza fare nulla,  sta  solo concedendosi un attimo di respiro dopo una sveglia alle 4 di mattina,  se non prima, per mungere le vacche, fare il formaggio, pulire la stalla,   e occuparsi di tutte quelle incombenze previste dalla vita in alpeggio e che devono essere svolte ogni giorno, domeniche comprese, prima di potersi concedere qualche minuto di sosta. 

In questi ultimi anni la letteratura di montagna si è arricchita di numerosi testi che riguardano il faticoso mondo della vita negli alpeggi e la transumanza, a volte estendendosi  a materie particolari come le caratteristiche dei formaggi prodotti  in una certa zona o le decorazioni dei campanacci legati al collo delle vacche. 

Per stare sul generale c'è un libro che mi ha affascinato che ha come autrice una donna che ha studiato profondamente la cultura legata alla vita negli alpeggi piemontesi. Il titolo è  Intelligente come un asino, intraprendente come una pecora: storie di animali, allevatori e montagna. L'autrice è  la torinese Marzia Verona, appassionata di montagna cultura e storia locale. Tra le 286 pagine che formano il volume si alternano nozioni scientifiche,  tradizioni e soprattutto tanti aneddoti che ne fanno una lettura molto piacevole integrata da belle fotografie fatte dall'autrice. Il volume è pubblicato a Savignano dalla casa editrice  L'artistica nel 2009. 

Tre anni prima, la stessa autrice ha presentato al pubblico un altro volume dai contenuti interessanti: Dove vai pastore? Pascolo vagante e transumanza nelle Alpi Occidentali agli albori del XXI secolo. Questa volta la casa editrice è la Priuli & Verlucca di Scarmagno ed il volume è il n 84/85 della famosa collana Quaderni di cultura alpina. Il volume è il risultato di due anni passati al seguito dei pastori nomadi transumanti del Piemonte e descrive la faticosa realtà che sopravvive nonostante le difficoltà che si incontrano tutti i giorni. Ora appresso a Fulvio, dopo seguendo Sandro, poi accompagnando Albino, giusto per citare i nomi di tre dei 20 pastori protagonisti,  l'autrice ci guida verso la conoscenza di un vivere antico fatto di lunghe camminate, tante soste, gesti ancestrali e problemi attuali. Come d'inverno, quando il gregge di pecore sceso in pianura, deve spostarsi da un territorio all'altro e per farlo  anche l'attraversamento di una strada carrozzabile può creare problemi non da poco, tra i quali c'è anche quello dovuto ad alcuni comuni che vietano  il passaggio e lo stanziamento di pastori vaganti e delle loro greggi. Inoltre  bisogna scegliere sapientemente i pascoli con sufficiente erba ed acqua per soddisfare i bisogni delle pecore in base al periodo di sosta previsto. Perchè per il pastore vagante il proprio gregge viene prima di tutto, anche di se stesso.

Un volume più tecnico è senz'altro: Vita negli alpeggi valdostani nella prima metà del Novecento con una appendice su magia, immaginario e superstizione negli alpeggi d'antan  di Alex Bétemps delle

Edizioni Priuli & Verlucca, 2009. E' un'inchiesta su come si viveva all'alpe in Valle d'Aosta. e in Vallese, cantone svizzero dal quale proveniva molta manodopera ingaggiata negli alpeggi della Valleé. E' un libro molto differente da quelli citati qui sopra. In questo volume vengono esaminati gli aspetti più vari del vivere in quota con gli animali. Come si costruivano le baite? Quali razze bovine erano più adatte a pascolare sui monti? Come ci si regolava per la monticazione? In un'epoca in cui mancare alla messa domenicale era considerato peccato, com'era la vita religiosa all'alpeggio? Come si sceglieva il posto dove costruire la cantina per la conservazione del formaggio? Come si fabbricava il burro? Come era organizzata la proprietà consortile? Se un animale stava male, come si poteva curare?
Queste e mille altre domande trovano risposta nelle 165 pagine di testo. In un'appendice di 20 pagine vengono descritte le superstizioni legate agli alpeggi: fate, draghi, leggende, strane apparizioni e tutto quanto c'era di immaginario. Il mondo occulto a cui si ricorreva per dare una  spiegazione a fatti inspiegabili. 
Non si possono non citare le sei pagine con la ricca bibliografia consultata che certamente è d'aiuto a chi vuole approfondire la conoscenza di un mondo che  si è modificato nel tempo e che sta lentamente scomparendo.

Per la Valsesia voglio citare due volumi. Il primo è Valsesia: volti d'alpeggio a cura di Paola Riccardi e con bellissime fotografie in bianco e nero di Lorenzo Di Nozzi  stampato in seconda edizione nel 2012 a Boca da Areadigitale. Una carrellata dei visi sorridenti  dei pastori della zona dell'Alta Valsesia verso Alagna ritratti mentre svolgono il loro lavoro quotidiano. Dietro quei sorrisi si intravvede la fatica causata dall'impegno che richiede la scelta di vita che hanno fatto e la fierezza di portare avanti una tradizione ancestrale a volte tramandata in famiglia da generazioni. Le foto sono qua e là interrotte da poesie, preghiere e canti popolari in walser con a fianco la traduzione in italiano: sono piccole perle  di sapienza tramandate attraverso queste pagine alle generazioni future.

Del secondo volume si può dire che è un volume goloso: Alpi, alpigiani e formaggi della Valsesia opera di Daniele Barbaglia e Claudio Monti stampato per i tipi della Tipolitografia Testori di Bolzano N.se nel 2012. Questa è una guida a tutti gli effetti. C'è la  storia dell'alpeggio, come si raggiunge, come si presenta, se la mungitura viene fatta a mano o a macchina, le caratteristiche delle cantine di conservazione del formaggio, se la produzione casearia è per uso esclusivamente personale o se l' eccedenza viene venduta a terzi. Vengono elencate le punte raggiungibili partendo dall'alpeggio e per finire non potevano mancare alcune curiosità.  Gli alpeggi sono suddivisi a seconda della valle e del comune dove si trovano.  Tra le informazioni riportate c'è anche quella utilissima che segnala la disponibilità dell'alpigiano ad offrire alloggio per la notte a singole persone o a piccoli gruppi . 


Ed infine non si può non citare un volume che forse è stato tra i primi a descrivere l'ancestrale mondo dei pastori. E' un volume di difficile reperibilità, ma che ancora si può trovare presso alcuni antiquariati librari e merita di essere presente nelle librerie di tutti coloro che amano la montagna. Sto parlando di Fame d'erba  con testi di Giorgina Vicquéry, Giuseppina Simonetti, Giuseppe Simonetti e Gianfranco Bini e belle foto a colori di Gianfranco Bini. Edito da Virginia Edizioni di Pero (MI) nel 1979.  Il volume è completo di custodia di cartone molto utile per conservare i suoi 5 cm di spessore. Il testo è inframezzato da  foto a colori che ritraggono i pastori durante le fasi stagionali del loro lavoro.  Anche questo è un libri inchiesta dove sono le foto, più che le parole a raccontare la vita del pastore nelle giornate belle e nei momenti brutti. 

Certamente questa non è una bibliografia esaustiva, perché nei libri citati si parla più che altro di pastori di pecore, ma può essere un punto di partenza per capire un po' di più questo ancestrale mondo che va scomparendo. In questi ultimissimi anni si riscontra un aumento di giovani che si sono avvicinati a questa professione e speriamo che il loro numero continui ad aumentare.