martedì 8 dicembre 2020

Sentieri di Finale

Ma insomma perchè un libro di camminate in Liguria quando in giro c'è tanta neve? Perchè non recensire una delle tante guide con itinerari da fare con le racchette da neve o con gli sci da scialpinismo? Semplicemente perchè ci sono persone che d'inverno vanno a Finale ad arrampicare in compagnia di amici che non arrampicano e questi ultimi  magari si annoiano un po' perchè non sanno dove andare.
La mia ultima esperienza di escursione in Liguria, propio nella zona di Finale non è stata delle migliori. Vi basti sapere che ci siamo trovati in cinque (noi due e altri sconosciuti coi quali abbiamo fatto gruppo)  in un bosco e nessuno sapeva dove andare: c'erano tre sentieri, ma nessuna indicazione sulla destinazione. Poi è arrivata una ragazza quasi alla disperazione che, pur avendo in mano un foglio con un itinerario scaricato da internet, ripeteva di non sapere la propria posizione. Nonostante le nostre due cartine e la guida (vecchiotta, a dire il vero) tra tutti non riuscivamo a capire dove eravamo perchè  c'erano i tre sentieri su menzionati ma la conformazione del terreno non corrispondeva a quanto riportato ne' sulle carte nè sulla guida. Non basta vedere i sentieri, bisogna anche sapere dove conducono, e in questo la lacuna delle info sul luogo era gigante. Comunque alla fine tutti sono arrivati alle mete prefisse.
Molto ben attrezzati per giri in MTB, per l'escursionismo c'era ancora molto da fare, ma visto che dalla
nostra esperienza sono passati alcuni anni, sono certa che le lacune sono state colmate.

Ho scelto la guida "Sentieri di Finale: 45 itinerari per camminare e correre tra Borgio Verezzi, Finale Ligure e Noli" di Marco Tomassini, edizioni Versante Sud, 2013, propio per la vicinanza dei sentieri alle principali pareti di arrampicata, e poi anche perchè gli itinerari proposti si prestano benissimo alla corsa in montagna come testimoniato nelle tante belle foto che corredano il testo.
Questa guida è un piccolo gioiello perchè approfondisce molte caratteristiche di ogni itinerario: oltre alle consuete info tipo lunghezza, dislivello, tempo di percorrenza e difficoltà, molto importante è il segnalare la presenza di acqua lungo il percorso e le indicazioni per muoversi con i mezzi pubblici senza problemi di posteggio e, informazione non meno preziosa delle altre, la qualità del segnale per il cellulare, indispensabile in caso di emergenza. Nella descrizione  dei percorsi troviamo appositi riquadri  dedicati  agli edifici  storici e religiosi che si incontrano per via.


Aprendo a caso la guida mi sono imbattuta nell'itinerario n. 20 che descrive l'anello dei Frati che passa dalla bella Grotta dell'Edera la cui stanza superiore presenta un'apertura sul soffitto e dal castello bizantino di Finale chiamato Castrum Perticae con partenza ed arrivo presso un agriturismo. L'intero percorso richiede due ore e mezza per 500 m di dislivello e si svolge interamente su sterrato.
C'è anche la descrizione della traversata di Capo Noli da Verigotti a Noli, talmente famosa da non avere bisogno di ulteriori note introduttive. Per chi invece cerca qualcosa di un po' più difficile ecco l'anello Rialto-Miniere d'argento del Marchesato: 960 m di dislivello con difficoltà EE  e 6 h di percorrenza. La difficoltà è dovuta al fatto che il sentiero di discesa scelto per il rientro e quello della deviazione necessaria per arrivare alle miniere sono scarsamente visibili.
Infine per chi volesse fare un salto nel passato ecco la traversata da Finalborgo a Varigotti. In 11 km e 600 m di dislivello in salita e altrettanti in discesa,  si attraversano quattro tipici borghi di mezzacosta risalenti al medioevo (Monticello, Lacremà, Verzi e La Selva) che offrono uno spaccato sulle caratteristiche dell'entroterra finalese. Se poi invece delle 2 ore e mezza previste per la camminata se ne impiegano di più, vuol solo dire che si è approfittato della passegiata per curiosare tra le tipiche case dei quattro borghi.
Tutti gli itinerari sono  corredati di una dettagliata cartina dove sono posizionati i punti più caratteristici  riportati nelle descrizioni dei percorsi. Belle e sinificative le fotografie che illustrano gli itinerari: panorami sconfinati sul mare e sull'entroterra, bellissimi boschi, vedute di paesi, tratti di strade sterrate, di sentieri... C'è di tutto in queste foto che hanno una cosa in comune: fanno venire voglia di andare a fare un giro da quelle parti, anche se necessita aspettare tempi migliori. La quasi totalità degli itinerari è percorribile tutto l'anno, e quindi non mi resta che augurarvi  buone passeggiate.

Infine una notizia che farà comodo ad alcuni. Su issuu.com è possibile scaricare le prime 21 pagine del libro, così ci si può fare un'idea di come è fatta questa guida.

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