Uno dei suoni più belli da sentire in montagna è quello dei campanacci di vacche, delle capre e degli altri animali che ogni anno lasciano la pianura per salire a passare l'estate in quota. La loro ritmica cadenza segnala che gli alpeggi della zona sono ancora vissuti e che tra quelle mura in sasso, tra quei pascoli più o meno scoscesi si vive ancora secondo dei ritmi che nel corso dei decenni sono cambiati ben poco. A volte i pastori sono invidiati da noi cittadini per quel senso di libertà che solitamente associamo al loro tipo di vita: una vita libera soprattutto da orari di lavoro, a contatto con la montagna e mai soggiogata dai ritmi della frenesia imposti dal perenne correre verso il nulla di chi vive in città. Ma spesso in questa invidia ci dimentichiamo che quel senso di libertà è molto aleatorio e se vediamo il pastore che sorveglia attentamente il suo gregge apparentemente senza fare nulla, sta solo concedendosi un attimo di respiro dopo una sveglia alle 4 di mattina, se non prima, per mungere le vacche, fare il formaggio, pulire la stalla, e occuparsi di tutte quelle incombenze previste dalla vita in alpeggio e che devono essere svolte ogni giorno, domeniche comprese, prima di potersi concedere qualche minuto di sosta.
In questi ultimi anni la letteratura di montagna si è arricchita di numerosi testi che riguardano il faticoso mondo della vita negli alpeggi e la transumanza, a volte estendendosi a materie particolari come le caratteristiche dei formaggi prodotti in una certa zona o le decorazioni dei campanacci legati al collo delle vacche. Per stare sul generale c'è un libro che mi ha affascinato che ha come autrice una donna che ha studiato profondamente la cultura legata alla vita negli alpeggi piemontesi. Il titolo è Intelligente come un asino, intraprendente come una pecora: storie di animali, allevatori e montagna. L'autrice è la torinese Marzia Verona, appassionata di montagna cultura e storia locale. Tra le 286 pagine che formano il volume si alternano nozioni scientifiche, tradizioni e soprattutto tanti aneddoti che ne fanno una lettura molto piacevole integrata da belle fotografie fatte dall'autrice. Il volume è pubblicato a Savignano dalla casa editrice L'artistica nel 2009. Tre anni prima, la stessa autrice ha presentato al pubblico un altro volume dai contenuti interessanti: Dove vai pastore? Pascolo vagante e transumanza nelle Alpi Occidentali agli albori del XXI secolo. Questa volta la casa editrice è la Priuli & Verlucca di Scarmagno ed il volume è il n 84/85 della famosa collana Quaderni di cultura alpina. Il volume è il risultato di due anni passati al seguito dei pastori nomadi transumanti del Piemonte e descrive la faticosa realtà che sopravvive nonostante le difficoltà che si incontrano tutti i giorni. Ora appresso a Fulvio, dopo seguendo Sandro, poi accompagnando Albino, giusto per citare i nomi di tre dei 20 pastori protagonisti, l'autrice ci guida verso la conoscenza di un vivere antico fatto di lunghe camminate, tante soste, gesti ancestrali e problemi attuali. Come d'inverno, quando il gregge di pecore sceso in pianura, deve spostarsi da un territorio all'altro e per farlo anche l'attraversamento di una strada carrozzabile può creare problemi non da poco, tra i quali c'è anche quello dovuto ad alcuni comuni che vietano il passaggio e lo stanziamento di pastori vaganti e delle loro greggi. Inoltre bisogna scegliere sapientemente i pascoli con sufficiente erba ed acqua per soddisfare i bisogni delle pecore in base al periodo di sosta previsto. Perchè per il pastore vagante il proprio gregge viene prima di tutto, anche di se stesso.Edizioni Priuli & Verlucca, 2009. E' un'inchiesta su come si viveva all'alpe in Valle d'Aosta. e in Vallese, cantone svizzero dal quale proveniva molta manodopera ingaggiata negli alpeggi della Valleé. E' un libro molto differente da quelli citati qui sopra. In questo volume vengono esaminati gli aspetti più vari del vivere in quota con gli animali. Come si costruivano le baite? Quali razze bovine erano più adatte a pascolare sui monti? Come ci si regolava per la monticazione? In un'epoca in cui mancare alla messa domenicale era considerato peccato, com'era la vita religiosa all'alpeggio? Come si sceglieva il posto dove costruire la cantina per la conservazione del formaggio? Come si fabbricava il burro? Come era organizzata la proprietà consortile? Se un animale stava male, come si poteva curare?