Grandes Jorasses 1971: storia di un dramma
Iniziando a scrivere questo articolo, mi sono resa conto di quanto tempo è passato da quell'ormai lontanissimo 1971: 48 anni, e nonostante tutto questo tempo, la vicenda narrata in questo libro è una delle più avvincenti e tragiche che abbia mai letto.
1971 dunque, il mese era febbraio e il giorno l'11. René Desmaison e Serge Gousseault partono per fare la prima direttissima invernale alla Punta Walker delle Grandes Jorasses. Nonostante il ghiaccio che ricopre la roccia, che aumenta notevolmente la difficoltà della scalata, l'ascensione procede senza intoppi. Il 14 febbraio, il tempo cambia e inizia a nevicare. Il giorno dopo i due alpinisti sono ancora a 300 m dalla punta, hanno pochi viveri, una corda che si è rotta in seguito ad una caduta di sassi, hanno solo più tre chiodi da ghiaccio e continua a nevicare. Il 16 sono avanzati di 50 metri quando la radio viene messa fuori uso a causa di una scarica di neve. Il 17 Serge dimostra i primi segni di stanchezza, che peggiorano con il passare del tempo. E' impossibile tornare indietro. L'unica via di salvezza e continuare la salita, a tutti i costi.

Finisco qui. Lo sgomento mi prende per l'ennesima volta rileggendo questo libro. Lo sgomento è per la morte di Serge ma sento anche il sollievo e l'ammirazione per René: sollievo per il suo salvataggio, ammirazione perché con forte determinazione, è riuscito a completare la via il 16 gennaio 1973 in cordata con il nostro Giorgio Bertone.
La prima edizione in italiano di questo libro risale al 1973 per i tipi della casa editrice Dall'Oglio, che l'ha inserito tra i primi volumi della celebre collana Exploit, ma ne esiste una più recente del 2014 edita a cura del Corriere della Sera. Tra le due ce n'è un'altra del 2007 della Corbaccio che nel frattempo ha acquistato i diritti sulla collana Exploit e ce l'ha inserito come ristampa.